La dipendenza da gaming, o ludopatia elettronica, è una condizione in cui un individuo diventa eccessivamente coinvolto nei videogiochi al punto che questi interferiscono pesantemente con la sua vita quotidiana. Può manifestarsi con sintomi come l’essere preoccupati per il gioco, non riuscire a controllare il tempo trascorso giocando, perdere sonno o trascurare responsabilità a causa del gioco, e soffrire di sintomi di astinenza quando non si gioca.
Ci sono varie tattiche e tecniche che i programmatori e i designer di giochi usano per mantenere i giocatori impegnati e, in alcuni casi, incoraggiarli a spendere denaro:
- Sistema di ricompense: Molti giochi utilizzano un sistema di ricompense in cui i giocatori ricevono premi per aver completato determinate attività. Questo può creare un ciclo di feedback positivo che incoraggia il giocatore a continuare.
- Obiettivi e missioni: Dare ai giocatori obiettivi chiari e missioni da completare può creare un senso di progresso e realizzazione.
- Eventi a tempo limitato: Alcuni giochi introducono eventi speciali che sono disponibili solo per un periodo limitato. Ciò può spingere i giocatori a tornare regolarmente per partecipare.
- Interazione sociale: I giochi multiplayer o con componenti sociali possono incoraggiare i giocatori a tornare per interagire con amici o altri giocatori.
- Aggiornamenti frequenti: L’aggiunta di nuovi contenuti o modalità di gioco può mantenere il gioco fresco e interessante.
- Microtransazioni: Alcuni giochi offrono la possibilità di acquistare oggetti virtuali o vantaggi con denaro reale. Questi acquisti possono migliorare l’esperienza di gioco o accelerare il progresso.
- Meccaniche di gioco casuali: Elementi di casualità, come le casse premio, possono creare un’anticipazione simile a quella del gioco d’azzardo, spingendo i giocatori a spendere più tempo o denaro.
È importante notare che non tutti i giochi sono progettati con l’intenzione di creare dipendenza. Tuttavia, la consapevolezza di queste tecniche può aiutare i giocatori e i genitori a riconoscere quando un gioco sta utilizzando tattiche potenzialmente manipolative. Se qualcuno sospetta di avere una dipendenza da gaming, è importante cercare aiuto o consulenza professionale.
La dipendenza da gaming può colpire individui di tutte le età, ma le vulnerabilità e le manifestazioni possono differire tra giovani e adulti.
- Giovani:
- Sviluppo del cervello: Il cervello degli adolescenti è ancora in fase di sviluppo, in particolare le aree frontali responsabili del controllo degli impulsi e della valutazione delle decisioni. Ciò potrebbe renderli più suscettibili alle meccaniche di gratificazione immediata dei videogiochi.
- Pressioni sociali: In alcune culture, i videogiochi sono diventati una parte importante dell’interazione sociale tra i giovani. La pressione di mantenere il passo con gli amici o di far parte di una comunità di gioco può influenzare il tempo trascorso a giocare.
- Gestione del tempo: Gli adolescenti potrebbero non avere ancora sviluppato abilità efficaci nella gestione del tempo, il che può contribuire a lunghi periodi di gioco senza pause.
- Adulti:
- Fuga dalla realtà: Alcuni adulti potrebbero utilizzare i videogiochi come mezzo per sfuggire a stress, preoccupazioni o responsabilità nella loro vita quotidiana.
- Risorse economiche: A differenza dei giovani, gli adulti spesso hanno accesso a risorse finanziarie che possono essere spese in microtransazioni o altri aspetti pay-to-play dei giochi.
- Solitudine: Gli adulti, in particolare quelli che vivono da soli o che sono isolati socialmente, potrebbero utilizzare i videogiochi come un mezzo di connessione sociale virtuale.
Entrambe le fasce d’età presentano rischi, ma per motivi leggermente diversi. È essenziale per genitori, insegnanti, partner e amici riconoscere i segni di una possibile dipendenza e intervenire quando necessario, indipendentemente dall’età dell’individuo.
Nella dipendenza da gaming, quando si parla di “mediatori”, ci si riferisce ai mediatori neurobiologici o ai processi neurochimici nel cervello che sono coinvolti nella formazione e nel mantenimento della dipendenza. Ecco alcuni dei principali mediatori neurochimici e sistemi coinvolti:
- Dopamina: Questo neurotrasmettitore gioca un ruolo cruciale nella ricompensa, motivazione, piacere e rinforzo positivo. I videogiochi possono stimolare il rilascio di dopamina, creando una sensazione di gratificazione e piacere. Con il tempo, una persona potrebbe iniziare a cercare questa sensazione ripetutamente, portando potenzialmente a comportamenti di gioco compulsivo.
- Sistema opioidergico: Questo sistema è coinvolto nella modulazione del piacere e della ricompensa. Si pensa che la sovra-stimolazione di questo sistema attraverso il gioco possa contribuire alla dipendenza.
- Glutammato: Questo è un altro neurotrasmettitore che può giocare un ruolo nella dipendenza da gaming. È coinvolto nella formazione della memoria e nell’apprendimento, e le sue alterazioni potrebbero essere collegate all’intensificazione della ricerca di ricompense nel gioco.
- Cortisolo: È un ormone associato allo stress. Situazioni stressanti nel gioco, come combattimenti intensi o competizioni, possono innescare il rilascio di cortisolo. Sebbene non sia direttamente collegato alla formazione della dipendenza, può influenzare l’esperienza del giocatore e la sua reazione al gioco.
- Sistema serotoninergico: Anche se il ruolo preciso della serotonina nella dipendenza da gaming non è completamente chiaro, sappiamo che la serotonina regola l’umore, l’appetito e altre funzioni. Squilibri in questo sistema possono essere coinvolti in molte dipendenze, incluso il gaming.
La dipendenza da gaming, come altre dipendenze comportamentali, è il risultato di una complessa interazione di fattori genetici, neurobiologici, ambientali e psicologici.