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“Bias” cognitivi nella vela

I “bias” o pregiudizi cognitivi sono distorsioni sistematiche nel modo in cui le persone elaborano e interpretano le informazioni dall’ambiente circostante. Queste distorsioni possono influenzare il giudizio, le decisioni e le azioni in modi che si discostano dalla logica, dall’ottimalità o dalla razionalità oggettiva. I pregiudizi cognitivi sono il risultato di meccanismi di elaborazione del cervello che cercano di semplificare l’informazione, prendere scorciatoie, o rispondere a stimoli in condizioni sotto pressione o con informazioni incomplete.

Le regate

Durante una regata di flotta, i pregiudizi cognitivi menzionati in precedenza sono effettivamente presenti e possono essere ancora più pronunciati a causa delle dinamiche di competizione all’interno di un grande gruppo di barche. Le regate di flotta introducono complessità psicologiche e strategiche aggiuntive che possono influenzare i processi decisionali dei velisti. Ecco come alcuni di questi pregiudizi potrebbero manifestarsi in modo più specifico in uno scenario di regata di flotta:

  1. Pregiudizio di Conferma: Con più barche sull’acqua, i velisti hanno più opportunità di osservare le scelte degli altri che potrebbero confermare i propri pregiudizi. Ad esempio, vedere diverse barche dirigersi verso un lato del percorso potrebbe rinforzare la convinzione di un velista che sia il lato favorito, indipendentemente dalle effettive condizioni del vento.
  2. Pregiudizio di Ancoraggio: Nelle regate di flotta, le posizioni iniziali o le prime decisioni tattiche possono servire come forti ancoraggi. I velisti potrebbero dare troppo peso alle scelte dei primi leader, trascurando potenzialmente i cambiamenti nelle condizioni che giustificherebbero un cambio di strategia.
  3. Eccesso di Fiducia: Competere in una flotta può talvolta gonfiare sproporzionatamente la fiducia di un velista, specialmente se hanno avuto successi passati. Questo potrebbe portarli a sottovalutare la variabilità delle condizioni o le capacità dei loro concorrenti.
  4. Euristica della Disponibilità: Le prestazioni recenti nelle regate di flotta possono influenzare pesantemente il processo decisionale. Se una strategia ha funzionato bene in condizioni recenti, i velisti potrebbero essere eccessivamente inclini a usarla di nuovo, trascurando gli aspetti unici della gara attuale.
  5. Pregiudizio dello Status Quo: Con la pressione aggiuntiva di competere in una grande flotta, i velisti potrebbero essere ancora più riluttanti a deviare da strategie convenzionali, temendo il rischio di rimanere indietro a causa di una scelta non convenzionale.
  6. Pensiero di Gruppo: Questo può essere particolarmente influente nelle regate di flotta, dove seguire la flotta può talvolta portare a un errore strategico collettivo. La pressione a conformarsi alla maggioranza può sovrascrivere il giudizio individuale, portando a mancate opportunità per guadagni strategici.
  7. Aversione alla Perdita: Nel contesto di una regata di flotta, la paura di perdere posizioni può portare i velisti a fare scelte conservative, evitando strategie che, sebbene rischiose, potrebbero migliorare significativamente la loro posizione. Questa avversione a rimanere indietro può impedire ai velisti di sfruttare i cambiamenti che richiedono azioni audaci e decisive.

I velisti di flotta di successo sono quelli che possono valutare criticamente la situazione, adattarsi alle condizioni mutevoli e prendere decisioni basate su una valutazione equilibrata di rischio e ricompensa, piuttosto che cadere preda dei pregiudizi cognitivi.

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