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L’organizzazione di significato personale di tipo ansioso riguarda il modo in cui gli individui interpretano e danno senso alle loro esperienze di vita in modo che perpetua stati d’ansia e preoccupazione. Secondo il cognitivismo, questo processo coinvolge una serie di credenze e schemi cognitivi che influenzano il pensiero, le emozioni e i comportamenti. Le persone con un’organizzazione di significato ansiosa tendono a vedere il mondo come un luogo pericoloso e inaffidabile e percepiscono se stesse come incapaci di affrontare le minacce percepite.
Il disturbo da attacco di panico, una manifestazione estrema di ansia, è caratterizzato da una serie di credenze e distorsioni cognitive che alimentano e perpetuano gli attacchi di panico. Le persone con questo disturbo spesso sviluppano credenze profonde riguardanti la pericolosità e la minaccia percepita da sensazioni corporee e situazioni specifiche. Ad esempio, possono credere che un aumento della frequenza cardiaca significhi un imminente attacco cardiaco. Un elemento centrale del disturbo da attacco di panico è l’interpretazione catastrofica di sintomi fisici. Un lieve aumento della frequenza cardiaca può essere interpretato come segno di un grave problema medico. Questo innesca una spirale di paura e ansia crescente. Le persone con attacchi di panico tendono a monitorare costantemente il proprio corpo alla ricerca di segni di pericolo. Questa ipervigilanza intensifica le sensazioni corporee e contribuisce a mantenere l’ansia.
I comportamenti di sicurezza sono azioni intraprese per evitare il pericolo percepito o ridurre l’ansia. Questi comportamenti possono includere portare sempre con sé farmaci o evitare situazioni che potrebbero scatenare un attacco di panico. Tuttavia, tali comportamenti possono rinforzare la credenza che la situazione sia pericolosa e impedire l’acquisizione di esperienze correttive. Un attacco di panico può iniziare con una sensazione corporea innocua, che viene interpretata come pericolosa. Questa interpretazione catastrofica provoca un aumento dell’ansia, che a sua volta intensifica le sensazioni corporee, creando un ciclo di paura che culmina in un attacco di panico.
Intervenire su questo ciclo richiede strategie cognitive specifiche. La ristrutturazione cognitiva mira a identificare e modificare le interpretazioni catastrofiche e le credenze irrazionali riguardanti le sensazioni corporee. Attraverso il dialogo socratico, il terapeuta aiuta il paziente a sviluppare interpretazioni più realistiche e meno minacciose. L’esposizione graduale implica l’affrontare le situazioni temute o le sensazioni corporee in modo controllato e progressivo. Questo permette al paziente di sperimentare direttamente che le loro paure catastrofiche non si realizzano, riducendo così l’ansia associata. Tecniche di rilassamento e mindfulness aiutano a ridurre l’ansia generale e a migliorare la consapevolezza del corpo senza giudizio. La mindfulness, in particolare, può aiutare a sviluppare un atteggiamento non reattivo verso le sensazioni corporee.
Educare i pazienti riguardo alla natura degli attacchi di panico e dell’ansia può ridurre la paura dell’ignoto e fornire un senso di controllo. Sapere che le sensazioni corporee sono innocue e transitorie può alleviare la preoccupazione.
Concludendo il disturbo da attacco di panico, secondo il modello cognitivo, è alimentato da credenze irrazionali e interpretazioni catastrofiche delle sensazioni corporee. Questi elementi creano un ciclo di paura che perpetua gli attacchi di panico. Interventi cognitivi, come la ristrutturazione cognitiva e l’esposizione graduale, mirano a rompere questo ciclo, aiutando i pazienti a sviluppare un modo di pensare più realistico e meno minaccioso riguardo le proprie sensazioni corporee e le situazioni temute.