La “Sindrome del Mondo Cattivo” è un termine coniato da George Gerbner per descrivere un fenomeno secondo il quale le persone che consumano grandi quantità di televisione tendono a credere che il mondo sia più pericoloso di quanto non sia in realtà. Questa percezione è alimentata dalle forti dosi di violenza e negatività spesso viste nei notiziari televisivi e nell’intrattenimento. Fa parte della più ampia ricerca di Gerbner su ciò che ha chiamato “Teoria della Coltivazione”, che esamina gli effetti a lungo termine della televisione sulle percezioni della realtà da parte degli spettatori.
La sindrome suggerisce che guardare contenuti legati alla violenza può portare ad un aumento di paura, ansia e pessimismo sul mondo. Le persone affette dalla Sindrome del Mondo Cattivo possono credere che i tassi di criminalità siano più alti di quanto non lo siano realmente, possono sovrastimare il proprio rischio di diventare vittime e generalmente vedere il mondo come un luogo oscuro e pericoloso.
Per contrastare la Sindrome del Mondo Cattivo, si consiglia di avere una dieta mediatica equilibrata e diversificata, di impegnarsi nel pensiero critico riguardo ai contenuti consumati e di cercare informazioni accurate sui tassi di criminalità e sui rischi. È anche utile impegnarsi in esperienze reali positive che possono fornire un contrappeso alle rappresentazioni negative spesso viste nei media.