Ah, il mitologico cugino! L’arma segreta dello stupido quando si tratta di dare credibilità a un’affermazione palesemente insensata. In ogni discussione, quando i suoi argomenti vacillano come un castello di carte sotto un ventilatore acceso, arriva lui: il cugino che lavora nel settore. E non importa quale sia il settore in questione, perché il cugino è un poliedrico esperto di tutto.
Se si parla di medicina, il cugino è medico (o almeno conosce un infermiere). Se si discute di scienza, il cugino è fisico nucleare (o almeno ha fatto un corso di chimica alle superiori). Se l’argomento è il cambiamento climatico, il cugino vive in campagna e osserva attentamente le nuvole. Insomma, il cugino non è un semplice parente: è l’Oracolo di Delfi dell’epoca moderna.
Il bello del cugino è che è totalmente inverificabile. “Come si chiama? Dove lavora?” osi chiedere, ingenuo. Ma lo stupido, con un sorriso di superiorità, scivola sulle tue domande come una goccia d’olio su una padella antiaderente. “Non posso dirti i dettagli, ma fidati, sa il fatto suo!” Fidati. L’argomento si conclude sempre con un imperativo categorico che annulla ogni possibilità di approfondire.
Ma perché il cugino è così efficace? Perché incarna il fascino dell’autorità vicina: non è una celebrità, non è un esperto troppo distante dalla tua realtà. È qualcuno di reale (forse), qualcuno che potresti conoscere, e quindi, automaticamente, è più credibile di mille scienziati con premi Nobel.
E c’è una regola d’oro: più l’affermazione è assurda, più il cugino è qualificato. Hai mai sentito parlare di scie chimiche? Il cugino è pilota. La Terra è piatta? Il cugino lavora per la NASA ma è in disaccordo con i colleghi. I vaccini? Il cugino è farmacologo, ma “non può parlare apertamente perché ha paura di perdere il lavoro.”
Cosa fare, allora, quando il cugino entra nella discussione? Nulla. È una battaglia persa. Perché non puoi discutere con una figura mitologica. E mentre tu ti sforzi di trovare un minimo di logica, lo stupido conclude con aria di vittoria: “Se non mi credi, è un problema tuo. Io ho una fonte diretta.”
E tu rimani lì, a chiederti se il vero genio non sia il cugino, ma lo stupido stesso, che ha saputo inventare un personaggio così invulnerabile da rendere inutili tutti i tuoi sforzi di convincerlo.