È l’apice della retorica dello stupido: il rifiuto delle fonti tradizionali o più recenti di conoscenza. Quando ogni suo argomento cade, quando ogni sua prova viene demolita, citando fonti , ecco che arriva l’attacco frontale: i libri sono strumenti di manipolazione. Tutto quello che hai imparato è una bugia. Il sapere, secondo lo stupido, non è nei libri, ma nei video da 15 minuti su TikTok e nei post di Facebook con font Comic Sans.
“Non devi fidarti dei libri” è una frase che ribalta tutto ciò che consideriamo logico. In un colpo solo, storia, scienza e cultura diventano un complotto orchestrato da misteriosi burattinai il cui unico scopo è tenerti all’oscuro della “verità.” Quale verità? Quella dello stupido, ovviamente, che non ha bisogno di leggere libri, perché ha una conoscenza superiore acquisita con metodi esoterici: intuizioni casuali, conferenze improvvisate su YouTube e, naturalmente, l’esperienza del famoso cugino.
La bellezza di questa frase sta nella sua praticità: elimina ogni obbligo di dimostrare qualcosa. Se citi un libro, lo stupido risponde con un sorriso di superiorità:
- “Ah, ma tu ti fidi dei libri? Beata ingenuità.”
E se insisti, il tono diventa ancora più paternalistico:
- “Non capisci che chi scrive i libri ha un’agenda? Ti vendono quello che vogliono farti credere.”
A questo punto, non importa se il libro che hai citato è un trattato scientifico o la guida della Lonely Planet: per lo stupido, ogni parola stampata è sospetta. E così, tutto ciò che richiede studio, documentazione e verifiche rigorose viene spazzato via in favore di informazioni raccolte tra un video di gattini e un meme complottista.
La frase si accompagna spesso a un invito: “Non leggere i libri, fai le “tue” ricerche!” Ma cosa significa esattamente? Semplice: guardare video e leggere post che confermano ciò che lo stupido crede già. È il circolo vizioso della convinzione personale: cerchi prove che avvalorino la tua idea e, sorpresa sorpresa, le trovi sempre. Perché l’algoritmo di internet è l’unico libro di cui lo stupido si fida.
E mentre tu cerchi di spiegare che i libri, pur con i loro limiti, sono il frutto del lavoro di esperti, lo stupido conclude con una frase epocale:
- “Guarda, tu credi ai libri, io credo ai fatti.”
E così, mentre lo stupido si allontana, convinto di aver smascherato l’intera industria dell’editoria mondiale, tu rimani a fissare la libreria, chiedendoti se Shakespeare, Newton e Darwin avessero previsto di finire tutti nel grande complotto dei manipolatori di massa.Mah!!