…. con misura!
Nell’era della rapidità e dell’immediatezza, la storia di Karl Bushby rappresenta un paradigma di resilienza, motivazione e coerenza con i propri valori. Ex paracadutista britannico, Bushby ha intrapreso nel 1998 la Goliath Expedition: un progetto straordinario nella sua radicalità, che prevede di circumnavigare il globo interamente a piedi, senza mai utilizzare mezzi di trasporto.

A oltre 25 anni dall’inizio, questa impresa si rivela non solo un’espressione estrema di resistenza fisica, ma soprattutto un’epopea psicologica. Ha attraversato deserti, catene montuose, affrontato burocrazie ostili, lunghe interruzioni forzate e, persino, nuotate oceaniche simboliche per superare barriere politiche o geografiche.
La storia di Bushby offre agli allenatori lezioni preziose, pienamente in linea con i concetti di resilienza, autoefficacia e motivazione esplorati dalla letteratura specialistica sulla performance mentale .
L’importanza della chiarezza interiore e delle regole personali
Karl ha stabilito per sé due regole inviolabili: mai usare mezzi di trasporto e non rientrare nel Regno Unito prima di aver completato l’intero giro del mondo. Queste regole hanno trasformato il suo viaggio da semplice avventura a promessa esistenziale.
Per l’allenatore: aiutare gli atleti a definire i propri principi non negoziabili può rafforzare la motivazione intrinseca e la resilienza. L’identità personale, se coerente con gli obiettivi, diventa un alleato potente contro le difficoltà.
Abbracciare le sfide come parte del processo
Dal passaggio leggendario sullo Stretto di Bering alla recente nuotata nel Mar Caspio, ogni ostacolo ha rappresentato un’opportunità per Bushby di riformulare i propri limiti.
Per l’allenatore: come evidenziato nei testi sul pensiero catastrofico , è fondamentale guidare gli atleti nell’accettare le difficoltà come parte inevitabile e formativa del percorso. Sviluppare una narrazione interna che trasformi l’ostacolo in stimolo è essenziale per sostenere la performance nei momenti critici.
Equilibrio tra realismo e ottimismo
Bushby ha continuato a pianificare e procedere nonostante imprevisti globali come la pandemia e divieti di ingresso in vari Paesi. Ha mostrato un’abilità notevole nel bilanciare la consapevolezza dei propri limiti con una fiducia incrollabile nella possibilità di successo.
Per l’allenatore: come suggerito nel concetto di “ottimismo realistico” , l’abilità di alternare un’analisi lucida delle difficoltà a un atteggiamento positivo è la chiave per proteggere la motivazione dell’atleta, evitando tanto il catastrofismo quanto l’iperottimismo.

Gestione delle distrazioni e focus sul compito
Secondo Terry Orlick, la gestione delle distrazioni è uno dei fattori che più spesso ostacolano la prestazione in contesti ad alta pressione come i Giochi Olimpici . Bushby, nel suo viaggio, ha dovuto fronteggiare periodi di immobilità, ostacoli politici e cambiamenti radicali di percorso senza perdere la concentrazione sull’obiettivo finale.
Per l’allenatore: allenare gli atleti a identificare e gestire le distrazioni, riportando costantemente l’attenzione sul “qui e ora” del compito, è un’abilità che può fare la differenza tra performance mediocre ed eccellente.
Una missione che trascende il risultato
L’aspetto più potente della Goliath Expedition è che la marcia stessa, più del traguardo, rappresenta la realizzazione del progetto. Come sottolineato nella filosofia della “areté” , l’eccellenza risiede nel percorso, non solo nella meta.
Per l’allenatore: trasmettere questa visione agli atleti può ridurre l’ansia da risultato e incentivare un approccio orientato al miglioramento continuo, valorizzando ogni allenamento come parte integrante del successo.
Quindi?
Karl Bushby incarna una lezione universale: la determinazione, la coerenza con i propri valori e la capacità di trovare senso nelle sfide sono fattori determinanti per realizzare imprese straordinarie. Come tecnici, è fondamentale integrare questi insegnamenti nel lavoro quotidiano con gli atleti, affinché possano sviluppare una resilienza autentica, basata sulla consapevolezza di sé e su un equilibrio mentale capace di sostenerli nelle sfide più dure.
Dove si trova adesso (luglio 2025)
Giugno 2025: dopo aver attraversato il Bosforo il 2 maggio e fatto il suo ingresso in Europa, Bushby ha lasciato temporaneamente la Turchia per necessità burocratiche (visa run) e attualmente si trova in Messico, in attesa del rinnovo del visto turco . Piano per il ritorno: il suo rientro in Turchia è previsto entro agosto 2025, per poi iniziare la fase finale a piedi attraverso l’Europa fino al Tunnel della Manica, con arrivo stimato a settembre 2026