Il Mito dell’Eroe di un Giorno.

Come certi media distorcono la percezione della performance sportiva

Il mondo dello sport è spesso dominato da narrazioni che celebrano momenti di gloria fugaci, per poi dimenticarli altrettanto rapidamente. Un esempio recente è stato il caso di João Fonseca all’Australian Open 2025. Il giovane tennista brasiliano di cui il futuro ci dirà in un modo o nell’ altro, ha ottenuto una vittoria straordinaria al primo turno contro il più quotato Andrey Rublev. Una prestazione che ha catturato l’attenzione di fan e media di tutto il mondo. Tuttavia, il percorso di Fonseca si è interrotto al turno successivo con la sconfitta contro Lorenzo Sonego, e così la narrazione che lo aveva elevato a “nuovo fenomeno del tennis” si è dissolta nell’indifferenza. Intanto non si capisce che la notizia non la fa Fonseca che vince ma la fa Rublev che perde e questo è già un problema.

Questo modo di taluni di raccontare lo sport, in cui un atleta è osannato per un momento e dimenticato al primo insuccesso, è molto superficiale, e rischia di mandare un messaggio errato. Come analizzo nei miei libri Performance e Primum Non Nocere, il successo nello sport non si misura da episodi isolati, ma dalla capacità di mantenere un livello elevato di performance nel tempo: la consistenza. Questo concetto, spesso trascurato, è la vera chiave per distinguere il talento passeggero dalla grandezza duratura.

La Superficialità della Narrazione

La narrazione sportiva odierna sovente si nutre di estremi. Un atleta che ottiene una vittoria significativa viene immediatamente celebrato come un fenomeno, mentre una sua sconfitta – anche se prevedibile o contestualizzabile – non è vista . Chiaramente dato che c’è una profonda contraddittorietà con la partita vinta meglio non parlare per niente della sconfitta . quindi che Fonseca ha vinto lo sanno tutti mentre che ha perso io lo scopro per caso: ghost. Il caso di João Fonseca è emblematico. La vittoria contro Rublev ha fatto il giro del mondo, con titoli che lo definivano “la nuova stella del tennis”. Ma un paio di giorni dopo, la sconfitta contro Sonego ha cancellato quell’entusiasmo. Questo atteggiamento non considera intanto che la crescita di un atleta non è lineare e che ogni vittoria o sconfitta fa parte di un percorso più ampio e che Fonseca dopo la sconfitta vale quanto valeva dopo la vittoria dove la sensazione la genera Rublev che perde. Celebrare solo i picchi significa distorcere la percezione dello sport e ridurre tutto a una questione momentanea.

La Consistenza

La grandezza nello sport non è definibile o ipotizzabile da una singola vittoria, ma dalla capacità di mantenere un livello di performance elevato nel tempo. Questa capacità, nota come consistenza, è il risultato di un insieme di qualità psicologiche che permettono agli atleti di affrontare le sfide, gestire la pressione e continuare a migliorare anche di fronte alle difficoltà.

Le Caratteristiche Mentali della Consistenza Secondo Robert Nideffer

Robert Nideffer, psicologo dello sport e autore del modello di Attentional and Interpersonal Style, ha individuato nella gestione dell’attenzione una delle chiavi fondamentali per la consistenza. Secondo Nideffer, la performance di un atleta dipende dalla capacità di regolare il focus attentivo in base alle richieste della situazione. Nideffer distingue diversi stili attentivi, sottolineando che gli atleti consistenti sono quelli in grado di:

  1. Mantenere un focus ampio e strategico: Gli atleti devono essere capaci di valutare il contesto generale e prendere decisioni strategiche senza perdere di vista i dettagli rilevanti.
  2. Concentrarsi sui dettagli tecnici quando necessario: In situazioni di alta pressione, la capacità di passare a un focus ristretto e operativo – ad esempio, concentrarsi solo sul colpo da eseguire – è cruciale per mantenere la prestazione.
  3. Gestire le distrazioni: Gli atleti di successo sviluppano la capacità di ignorare le distrazioni esterne (come il pubblico o i media) e interne (come i pensieri negativi o la paura di fallire).
  4. Adattarsi alle variazioni della pressione: Un atleta consistente è in grado di modulare il proprio focus attentivo in base alle diverse situazioni di gara, mantenendo la calma nei momenti decisivi e gestendo l’ansia da prestazione.

Queste abilità possono essere allenate attraverso tecniche specifiche, come il mindfulness training e l’allenamento della consapevolezza situazionale, che permettono all’atleta di sviluppare un controllo maggiore sulla propria attenzione e di affrontare le gare con maggiore lucidità.

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Il Grit, l’Autoefficacia e la Pratica Deliberata: Altri Pilastri della Consistenza

Oltre alla gestione dell’attenzione descritta da Nideffer, altri contributi teorici aiutano a comprendere la consistenza:

  • Il Grit di Angela Duckworth: Come discusso in Grit: The Power of Passion and Perseverance, la capacità di mantenere la motivazione verso obiettivi a lungo termine è un elemento fondamentale della consistenza. Gli atleti consistenti, come Roger Federer o Rafael Nadal, non si fermano ai successi episodici, ma continuano a lavorare con dedizione per anni, alimentati dalla passione per il loro sport e dalla volontà di migliorarsi continuamente.
  • L’Autoefficacia di Albert Bandura: La fiducia nelle proprie capacità, o self-efficacy, è un altro elemento chiave. Gli atleti che credono di poter affrontare le difficoltà tendono a perseverare anche nei momenti più difficili, trasformando ogni ostacolo in un’opportunità di crescita. Questa convinzione si costruisce attraverso piccoli successi, feedback positivi e la capacità di auto-monitorarsi.
  • La Pratica Deliberata di Anders Ericsson: La consistenza è anche il risultato di un allenamento strategico e mirato. Ericsson ha dimostrato che gli atleti di successo non si limitano ad allenarsi molto, ma lavorano in modo deliberato su aspetti specifici delle loro abilità, monitorando i progressi e correggendo continuamente gli errori. La pratica deliberata è ciò che permette di trasformare un talento grezzo in una competenza consolidata.

Allenatori, psicologi e professionisti dello sport avrebbero un ruolo cruciale in questo processo, aiutando gli atleti a sviluppare le competenze mentali necessarie per mantenere la consistenza e promuovendo narrazioni più equilibrate e costruttive…… mentre talvolta sono anche loro preda di rollercoaster emotivi.

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Oltre l’Eroe di un Giorno

Il caso di João Fonseca è solo uno dei tanti esempi di come il mondo dello sport tenda a celebrare gli eroi di un giorno, per poi dimenticarli al primo passo falso. Ma lo sport non è fatto di episodi isolati: è un viaggio complesso, fatto di alti e bassi, di successi e fallimenti, che richiede resilienza, concentrazione e passione.

La vera sfida per atleti, allenatori e media è andare oltre la superficie e comprendere che il successo non è definito da un momento, ma dalla capacità di costruire una carriera basata su consistenza e crescita continua. Solo così possiamo apprezzare pienamente il valore dello sport e di chi lo pratica.


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