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LA VITTORIA: IL PRESSAPPOCHISMO ELETTO A SCIENZA

La maggior parte delle persone che parlano di vittorie e sconfitte, chi vince chi perde, riesce fare del pressappochismo una scienza.

Una gran parte dei contesti organizzati sono così ….disorganizzati che non solo non favoriscono lo sviluppo ma deviano in negativo anche il percorso di molti che hanno in dote certe caratteristiche. Non è un problema che attiene solo allo sport, anzi e trasversale a molti settori.

Non è sufficiente contare le medaglie di un medagliere ma sarebbe importante e onesto valutare se ogni atleta ha in testa una prestazione attesa e ha fornito la sua prestazione attesa. Se osserviamo le recenti olimpiadi vediamo che alcuni atleti hanno performato certamente al di sotto, non tanto e solo dell’ atteso, quanto rispetto anche ad uno standard “abituale” loro. Eccetto altro, spesso non hanno in genere o non hanno avuto la “mentalità vincente”. Quella che ti permette di capire il momento, trovare le risorse, reagire a una flessione ……risorgere. Il compito delle “organizzazioni” è favorire lo sviluppo di atleti con mentalità vincente. Alcuni la hanno originariamente e non per doti soprannaturali ma perchè magari provengono da contesti socioeducativi favorenti , ove hanno potuto svilupparla. Altri non hanno questa fortuna tuttavia possono apprenderla o comunque gestirsi in modo migliore acquisendola anche in parte e magari meno stabile dei cosiddetti talenti. Talento è il modo in cui definiamo un atleta o altro capace di esprimersi ad altissimo livello senza che noi “ci entriamo niente”. Quindi talento rappresenta in massima parte l’ignoranza di chi osserva, in una frase: ” da dove viene costui? Da Marte”. da questa ultima affermazione il detto “è un marziano”, “divino” e altri simpatici richiami religiosi. Basti pensare che David Foster Wallace scrisse un libro. “Roger Federer come esperienza religiosa”. Aveva pero’ dalla sua di essere scrittore e di essere stato tennista. Non era un addetto ai lavori. E’ ovvio che quando parlo di alto livello, altri aspetti come le caratteristiche fisiche o l’allenamento o altro sono già stati superati. Se sono li è perchè comunque ci sono arrivati. Una volta li poi la mentalità vincente diventa la più importante chiave di volta , riducendo davvero il contributo della sfortuna a cui troppo spesso attribuiamo responsabilità che sono nostre e che potremmo considerare come un entità divina da tirar fuori nelle migliori occasioni cioè quando “inspiegabilmente” perdiamo. Mentre gli allenatori possono essere sostituiti, i dirigenti o altri anche, la sfortuna è parte integrante e strutturale dell’ “organizzazione”, un dirigente occulto da tirar fuori al momento buono. Ovvio che ci vuole disciplina. Per ottenere disciplina qualcuno dettò le tavole della legge mentre negli ambienti sportivi serve l’osservanza delle regole. Quindi serve avere delle regole comportamentali applicate e non solo scritte ed avere un comportamento coerente a quelle regole. Io ho in mente certe regole ma ciò che conta è che ci siano delle regole ma soprattutto comportamenti coerenti. Non si tratta di andare all’Inferno o in Paradiso, di essere “uomo etico” o no , si tratta di instabilità , distrazione etc.. In particolare se io mi do delle regole supportate da conoscenza scientifica, lo faccio per evitare il “rumore”. Il rumore è tutto ciò che disturba il ragionamento , e l’ agire conseguente -ah!! ci sono molti libri a proposito del “rumore”. Il rumore influenza i processi decisionali e l’ umore , il mood. Quanto piace questa parola! Quindi se ci diamo delle regole che poi contravveniamo a seconda del momento o di altre convenienze produciamo distrazione e altro. Quindi se avete delle regole per poi negoziarle continuamente a seconda di interessi diversi…… meglio dire che l’ unica regola è che non ci sono regole. Non credo che funzionerebbe ma comunque giocheremmo tutti con le stesse armi. Inutile favorire la disciplina degli atleti se poi non abbiamo una disciplina.

Ciò detto la “mentalità vincente” è un concetto chiave nella psicologia dello sport, che si riferisce a un insieme di caratteristiche e atteggiamenti mentali insindacabili che favoriscono il successo e la consistenza. Ripeto che queste caratteristiche non sono negoziabili e ne deve essere favorito lo sviluppo con modi altrettanto insindacabili . Ci vogliono contesti che rispondano a certi requisiti e una personalizzazione del rapporto con l’atleta per costruire un progetto di sviluppo prestativo. Fuori da questo ci sono le parole vane, le chiacchiere da bar.

Questa mentalità include:

  • Motivazione intrinseca: La spinta interna che porta un atleta a impegnarsi per migliorare costantemente e raggiungere i propri obiettivi personali.
  • Resilienza: La capacità di affrontare e superare le avversità, recuperando rapidamente dopo le sconfitte.
  • Autoefficacia: La convinzione nella propria capacità di eseguire con successo compiti specifici.
  • Focalizzazione e concentrazione: La capacità di mantenere l’attenzione sugli obiettivi e sulle prestazioni nonostante le distrazioni.
  • Controllo emotivo: La capacità di gestire emozioni come stress, ansia e frustrazione in modo costruttivo.
  • Mentalità di crescita: La credenza che le abilità possano essere sviluppate attraverso il duro lavoro e la dedizione, una teoria fortemente sostenuta da Carol Dweck.

Studi Recenti sulla Mentalità Vincente e il Successo

Dal momento che tanti esperti ne parlano a caso consiglio di approfondire o magari tacere. Diversi studi recenti hanno approfondito la comprensione della mentalità vincente e la sua correlazione con il successo sportivo:

  1. Studio di Jones et al. (2021): Questo studio ha esplorato la relazione tra autoefficacia e prestazione in atleti d’élite, trovando che quelli con una forte autoefficacia erano più capaci di gestire situazioni di alta pressione e mostrano una maggiore consistenza nelle loro prestazioni. La ricerca ha anche evidenziato l’importanza della preparazione mentale come parte del training complessivo.
  2. Ricerca di Collins e MacNamara (2022): Questo studio ha esaminato la resilienza negli atleti giovani e ha scoperto che la capacità di recuperare da fallimenti e battute d’arresto è un fattore determinante nel progresso verso livelli competitivi più alti. I risultati suggeriscono che la resilienza può essere allenata attraverso interventi psicologici specifici, come l’uso di visualizzazioni mentali e tecniche di autoregolazione emotiva.
  3. Studio longitudinale di Hays et al. (2023): Questa ricerca ha analizzato come la mentalità di crescita influenzi il miglioramento delle prestazioni a lungo termine negli atleti professionisti. I risultati hanno mostrato che gli atleti con una mentalità di crescita tendevano a mantenere un livello più alto di impegno negli allenamenti e a mostrare un miglioramento costante delle prestazioni rispetto ai loro pari con una mentalità più fissa.

Correlazione tra Mentalità Vincente e Vittoria Reale

Mentre è evidente che una mentalità vincente è correlata con il successo sportivo, la natura esatta di questa correlazione e il suo impatto diretto sulla vittoria possono variare. Alcuni punti chiave da considerare:

  1. Interazione Complessa tra Fattori Mentali e Fattori Tecnici/Fisici: Studi recenti, come quello di Roberts et al. (2024), hanno mostrato che una mentalità vincente contribuisce significativamente al successo, ma in combinazione con altri fattori come la preparazione fisica, la strategia, e il supporto del team. La ricerca suggerisce che l’efficacia della mentalità vincente può essere amplificata o limitata da questi altri fattori.
  2. Impatto nelle Situazioni di Alta Pressione: Uno studio di Gucciardi e Dimmock (2023) ha esaminato l’effetto della mentalità vincente in situazioni di alta pressione, come le finali di campionati o competizioni internazionali. È emerso che, in questi contesti, la capacità di mantenere una mentalità positiva e resiliente è spesso ciò che distingue i vincitori dagli altri, soprattutto quando il livello di abilità tecnica è simile tra gli atleti.
  3. Effetto sul Rendimento a Lungo Termine: Un’analisi meta-analitica condotta da Martin e Jackson (2024) ha consolidato la correlazione tra mentalità vincente e successo a lungo termine, dimostrando che gli atleti che mantengono una mentalità di crescita e alta motivazione intrinseca tendono non solo a vincere più spesso, ma anche a sostenere il loro successo nel tempo, affrontando con efficacia i periodi di crisi e declino di performance.

La “mentalità vincente” è un elemento chiave che contribuisce significativamente al successo sportivo, soprattutto in contesti di alta pressione e in competizioni di élite. Tuttavia, non è l’unico fattore determinante: il successo richiede un’integrazione di abilità tecniche, preparazione fisica, supporto esterno e, ovviamente, un solido approccio psicologico. Gli studi più recenti evidenziano che mentre la mentalità vincente da sola non garantisce la vittoria, essa aumenta significativamente le probabilità di successo quando combinata con altri elementi critici della performance sportiva.

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