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Il principio WYSIATI, acronimo di “What You See Is All There Is”, illustra una tendenza umana profondamente radicata che può avere implicazioni significative nel contesto sportivo, influenzando le decisioni degli allenatori, la valutazione dei talenti da parte degli scout e le strategie di gestione delle squadre. Questo fenomeno psicologico, che ci porta a fare affidamento eccessivo sulle informazioni immediatamente disponibili ignorando ciò che non vediamo, può distorcere la comprensione e la valutazione delle performance atletiche e delle potenzialità. Nell’ambito dello sport, il principio WYSIATI può manifestarsi in vari modi, influenzando profondamente il processo decisionale senza che ci si renda necessariamente conto della sua presenza. Gli allenatori, ad esempio, possono trovarsi di fronte alla sfida di selezionare i giocatori più adatti per una determinata partita o stagione. Basandosi su performance recenti o momenti di brillantezza individuale, potrebbero inclinarsi a favorire atleti che hanno avuto lampi di eccellenza nell’immediato, trascurando forse atleti con prestazioni meno spettacolari ma più consistenti nel tempo. Questa tendenza a sopravvalutare ciò che è immediatamente visibile e sottovalutare fattori meno evidenti ma potenzialmente più indicativi del vero valore di un atleta può portare a decisioni non ottimali. Gli scout, incaricati di individuare nuovi talenti, possono anche cadere nella trappola del WYSIATI. La scoperta di un giovane atleta che mostra abilità eccezionali in una singola esibizione potrebbe oscurare la necessità di un’analisi più profonda e completa delle sue capacità, inclusa la resilienza mentale, la capacità di lavorare in squadra e la consistenza delle performance. Senza un’attenzione equilibrata a tutti questi aspetti, il processo di scouting rischia di essere influenzato da una visione parziale e momentanea.Allo stesso modo, la gestione di una squadra sportiva richiede decisioni strategiche che vanno ben oltre la selezione dei giocatori per una singola partita. La costruzione di una squadra vincente implica la considerazione di come le abilità individuali si combinano per creare una dinamica di squadra efficace. Focalizzarsi troppo su abilità individuali spettacolari senza considerare come queste si integrano nel contesto di squadra può portare a una composizione squadra disarmonica, dove il potenziale collettivo non viene pienamente realizzato.
E’ cruciale adottare un approccio basato sui dati nella valutazione delle performance sportive. L’impiego di tecnologie avanzate e di analisi dei dati può aiutare allenatori e scout a ottenere una visione più completa e accurata delle abilità degli atleti, andando oltre le impressioni immediate e considerando una gamma più ampia di fattori. Questo approccio consente di bilanciare le reazioni istintive e le valutazioni basate sul principio WYSIATI con una comprensione più profonda e oggettiva del valore di un atleta, contribuendo a decisioni più informate e strategiche nel lungo termine.
Immaginiamo il contesto di un gruppo di atleti, dove la valutazione delle performance degli atleti e la scelta delle strategie di allenamento richiedono un’attenzione meticolosa a una vasta gamma di fattori, ben oltre le prestazioni recenti o i risultati ottenuti in competizioni recenti. Un approccio che evita la trappola del WYSIATI in questo contesto potrebbe essere strutturato come segue:
L’allenatore, consapevole del rischio di basare le proprie decisioni unicamente su ciò che è immediatamente visibile, decide di adottare un metodo di valutazione più olistico e basato sui dati. Invece di focalizzarsi solo su dati di gara recenti o sui successi individuali degli atleti, l’allenatore inizia a integrare diverse fonti di dati nelle sue decisioni.
Prima di tutto, l’allenatore tiene conto della consistenza delle performance degli atleti nel corso del tempo, analizzando i loro progressi attraverso diversi tipi di competizioni e condizioni. Questo include l’esame dei tempi di gara in diverse condizioni, offrendo una visione più completa delle capacità dell’atleta.
Inoltre, l’allenatore valuta anche la resilienza e la risposta allo stress degli atleti, considerando come gestiscono la pressione in scenari di gara ad alta posta in gioco. Questo viene fatto attraverso osservazioni comportamentali e, quando possibile, attraverso feedback psicologico, per capire meglio la forza mentale dell’atleta e la sua capacità di recupero dopo una performance sotto le aspettative.
Un altro aspetto chiave è l’analisi della tecnica dell’atleta attraverso video ad alta definizione e tecnologie di motion capture. Questo permette di identificare sottili inefficienze o aree di miglioramento che potrebbero non essere evidenti solo attraverso l’osservazione diretta o i risultati di gara.
Infine, l’allenatore incoraggia un ambiente in cui gli atleti sono stimolati a condividere le loro esperienze e sensazioni, sia in allenamento che in gara. Questo dialogo aperto aiuta a rivelare informazioni che potrebbero non essere immediatamente visibili, come problemi fisici minori che potrebbero influenzare la performance o aspetti motivazionali.
Adottando questo approccio olistico, l’allenatore riesce a ottenere una visione completa e accurata delle capacità, delle potenzialità e delle aree di miglioramento di ciascun atleta, basata su una varietà di indicatori e non limitata dalle impressioni immediate. Questo permette di sviluppare strategie di allenamento personalizzate che mirano al vero potenziale di ciascun atleta, massimizzando le possibilità di successo sia a livello individuale che di squadra.