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EMPOWERMENT

Empowerment

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Il concetto di empowerment

RAPPAPORT (1997) Processo attraverso il quale le persone acquisiscono controllo sulle proprie vite ed attuano una partecipazione democratica all’interno della comunità di appartenenza.

LEVINE PERKINS (1987) L’ottenimento, da parte dei soggetti più svantaggiati, di una maggior quantità di risorse.

KIEFFER (1981) Quattro le dimensioni incluse nel processo di empowerment la costituzione di un senso di sé più potente, che promuove il coinvolgimento sociale attivo; l’apprendimento di strategie di azione; l’acquisizione di risorse per realizzare i propri scopi; la capacità di agire in collaborazione con gli altri, per ottenere dei risultati collettivi.

BRUSCAGLIONI (1984) Sostiene che il concetto che più si avvicina a quello di empowerment nella nostra lingua, è il concetto di possibilità: si riferisce al processo di empowerment come ad un processo di ampliamento delle possibilità.

 

Punto di arrivo del processo di empowerment, nella prospettiva delineata da Zimmerman e Rappaport (1988) è la “learned hopefullness”, cioè l’acquisizione della fiducia in sé, l’apprendimento della speranza, derivante dal controllo sugli eventi tramite la partecipazione e l’impegno nella propria comunità Vi è un riferimento esplicito al concetto di locus of control interno, inteso come una caratteristica (di personalità) del soggetto che percepisce di controllare attivamente gli eventi, concetto ripreso e ampliato in quello di self efficacy, relativo alle credenze dell’individuo circa le proprie capacità di mobilitare le sue risorse cognitive e le azioni in grado di produrre certe prestazioni al fine di ottenere il risultato atteso. Per Bruscaglioni (1994) l’empowerment è ” il processo di ampliamento (attraverso il miglior uso delle proprie risorse attuali e potenziali acquisibili) delle possibilità che il soggetto può praticare e rendere operative” (p. 124). In questa ottica il livello di empowerment di un soggetto (individuale o collettivo) è l’ampiezza del ventaglio di “possibilità” tra le quali può scegliere. In particolare, il concetto di empowerment psicologico può essere visto come un costrutto complesso, derivante dall’integrazione di varie dimensioni, che appartengono ad almeno tre ambiti diversi: a) di personalità (ad es. l’attribuzione a sé dei risultati delle proprie azioni, internal locus of control); b) cognitivi (ad es. la percezione di auto-efficacia, cioè il sentirsi capace di scegliere e di attuare i comportamenti più adeguati per affrontare una data situazione); c) motivazionali (ad es. desiderio di partecipare all’azione e alla gestione dei fattori in gioco). Le diverse dimensioni possono essere ricondotte a due fattori principali: un “protagonismo” interno positivo (la persona si sente protagonista dal proprio interno in quanto ha acquisito un senso di padronanza sulla propria vita) e una “fiducia” esterna, negli altri. Empowerment è quindi concepito come orientamento “positivo” alla valutazione e all’uso delle risorse proprie ed altrui. Altri autori, in diversi contesti, sostengono posizioni simili. Con il concetto di empowerment sociale, invece, secondo la definizione data dal Cornell Empowerment Group, ci si riferisce un processo intenzionale, continuo, centrato sulla comunità locale, che comporta rispetto reciproco, riflessione critica, attività di cura (caring) e partecipazione di gruppo, mediante il quale le persone prive di una giusta quota di risorse valide possono raggiungere più facilmente l’accesso a tali risorse e accrescere il loro controllo su di esse. L’enfasi sulla “comunità locale” sottolinea l’importanza di collocare il processo nel contesto specifico in cui vivono le persone e i gruppi sociali mentre il valore attribuito alla “partecipazione di gruppo” sta nella possibilità di enfatizzare l’importanza del gruppo come mediatore e veicolo critico nel processo di risveglio della consapevolezza e di percezione della mutualità.

Ira Iscoe propone il concetto di “comunità competente”: per essere definita tale una comunità e, più in specifico, le persone e i gruppi che la compongono: a) hanno un repertorio di possibilità e di alternative (potere); b) sanno dove e come ottenere risorse (conoscenza); c) chiedono di essere autonomi (motivazione ed autostima).

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