Come la dieta influenza la resistenza: Gli indiani Tarahumara
Gli Indiani Tarahumara sostituiscono un gruppo di circa 50.000 agricoltori che vivono tra le aspre montagne occidentali della Sierra Madre nella parte centro-nord dello stato di Chihuahua, nel Messico.
Questi individui sono famosi per la loro capacità di resistenza, infatti si dice siano capaci di coprire fino a 200 miglia (circa 320 km) nel “kickball”, competizione sportiva che dura 2 giorni.
Connor e colleghi hanno valutato la loro dieta, il profilo lipidico nel sangue e la pressione sanguigna di questi “spartani” dl XX secolo. In un periodo di 3 anni, in 523 individui sono stati misurati il colesterolo e i trigliceridi plasmatici, la frazione lipoproteica, la statura e il peso corporeo, le pliche cutanee a livello del tricipite, la pressione sanguigna a riposo e l’apporto nutrizionale ricavato da diari alimentari e dall’osservazione dell’assunzione di cibo.
I risultati più sorprendenti sono stati i valori estremamente bassi di colesterolo totale, LDL e VLDL, di pressione sanguigna, di spessore delle pieghe cutanee e di apporto lipidico con la dieta.
Il valore medio dei livelli di colesterolo ematico riscontrato (136 mg * dL per gli uomini, 117 mg * dL per le donne e 116 mg * dL per i bambini) risultava in netto contrasto con i valori tipici dello standard americano, di più di 200 mg *dL.
Il basso livello di colesterolo nei Tarahumara è fondamentalmente dovuto al tipo di alimentazione.
La loro dieta è in media rappresentata da un basso apporto di colesterolo equiparabile a 71 mg al giorno contro l’apporto della dieta americana pari a 500-700 mg al giorno.
Inoltre l’assunzione di lipidi rappresenta solo l’11% del costo energetico totale, rispetto al 40% della dieta americana.
Granturco e fagioli forniscono il 95% del consumo lipidico totale rappresentato soprattutto da acidi grassi mono o polinsaturi. I grassi saturi costituiscono solo il 2% delle calorie totali in rapporto al 15% negli Stati Uniti. In questo modo il rapporto tra acidi polinsaturi e saturi è circa 2,0 rispetto a solo lo 0,35 della dieta americana.
Gli zuccheri semplici forniscono solo il 5% dell’apporto energetico totale, paragonato al 25% della tipica dieta nord americana. Nei Tarahumara non sono stati osservati stati di obesità o ipertensione.
I vegetali forniscono più del 96% di tutte le proteine della dieta, mentre l’apporto proteico è di 79-96 g al giorno e risponde al 236-1221% della richiesta totale i aminoacidi essenziali.
L’intensa attività fisica tra i Tarahumara si correla positivamente con i profili di lipidi ematici, della pressione sanguigna e con altri fattori di basso rischio di coronopatie. Complessivamente, i risultati mostrano una correlazione tra le dieta e l’attività fisica, e uno stato di buona salute nella popolazione anziana.
Tratto da Fisiologia applicata allo Sport
McArdle