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COVID-19: le linee guida internazionali per il benessere psicologico e la gestione dello stress

Si presentano alcune indicazioni in linea con l’OMS per supportare il benessere psicologico e la gestione dello stress durante l’epidemia di COVID-19

 

Il coronavirus ci ha costretti quasi tutti a stare a casa ed è sempre più comune sentire associare questa esperienza di limitazione di mobilità a quella di quarantena ed isolamento. Quali possano essere le ricadute psicologiche di questa pandemia è ancora presto per dirlo, ma sulla base di esperienze simili passate forse è possibile essere preparati e applicare alcuni utili suggerimenti forniti dagli esperti per migliorare il nostro benessere.

La diffusione pandemica del COVID-19 ha costretto numerosi governi ad intervenire con misure di contenimento particolarmente restrittive che rientrano nella definizione di “distanziamento sociale”. Con distanziamento sociale si fa riferimento a un insieme estremamente variegato di azioni volte a ridurre il contatto tra gli individui, quali ad esempio la cancellazione degli eventi di massa, la chiusura delle scuole e dei luoghi di lavoro (Centers for Disease Control and Prevention, 2017; European Centre for Disease Prevention and Control, 2020). Ci sono alcune misure di distanziamento sociale che riguardano non tanto i gruppi, ma i singoli individui, che possono essere categorizzate in: Isolamento, Quarantena, e Limitazione degli spostamenti (raccomandazione di restare a casa). Sebbene queste tre misure abbiano caratteristiche estremamente differenti, nel linguaggio comune sono state spesso utilizzate come sinonimi creando molta confusione.
Per fare chiarezza, la prima cosa da fare è descrivere questi tre concetti (European Centre for Disease Prevention and Control, 2020):
Isolamento – L’isolamento fa riferimento a quelle azioni volte a separare un individuo che ha già contratto il coronavirus (o in generale qualsiasi patologia infettiva) da tutti gli altri individui con l’intento di evitare che possa contagiare altre persone. L’isolamento è quindi una precauzione che viene applicata nei casi di persone confermate positive al virus o con sintomi tali da sospettare di essere stati contagiati. L’isolamento comporta generalmente una separazione fisica della persona in ospedale (quando le condizioni di salute sono gravi o moderate) o in una struttura domiciliare (per situazioni meno gravi) fino alla completa guarigione.
Quarantena – La quarantena è un periodo di distacco e restrizione di una persona che non risulta positiva o con sintomatologia evidente della patologia, ma che è stata esposta al virus o che abbia avuto contatti stretti con casi confermati di coronavirus. Il periodo da trascorrere in quarantena varia a seconda dalla tipologia di malattia infettiva, ma per il coronavirus il tempo di quarantena è stato fissato a quattordici giorni. I soggetti in quarantena hanno generalmente il divieto di uscire fino alla conclusione del periodo indicato.
Limitazione degli spostamenti (raccomandazione di restare a casa) – La limitazione degli spostamenti è una misura rivolta all’intera popolazione con la raccomandazione di restare a casa per evitare gli incontri fisici e la creazione di aggregazioni di persone. È una misura che viene applicata per periodi di tempo estremamente variabili e che dipendono da numerosi fattori, ma che per esigenze lavorative, motivi di salute e necessità permette di uscire di casa.
Le tre misure, sebbene condividano la necessità di distanziamento fisico, hanno proprietà specifiche che le rendono chiaramente diverse nelle caratteristiche, ma anche nelle ricadute sulla quotidianità. Basti pensare come non sia permesso uscire di casa a tutti coloro che si trovano in quarantena o in isolamento neanche per esigenze lavorative, motivi di salute e necessità, concesse invece nei casi di limitazione degli spostamenti. Proprio sull’esperienza di quarantena è stata pubblicata recentemente sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet una review di studi (Brooks, et al., 2020) che basandosi su esperienze di quarantene e isolamento di altre malattie (quali Sars, influenza H1N1, Ebola, influenza equina e MERS) ne ha descritto i possibili rischi psicologici.
Quello che emerge da questa revisione di studi è che in generale le persone sottoposte a quarantena tendono a riportare maggiori condizioni di stress rispetto a chi non ha ricevuto questa misura restrittiva, ma ad emergere in modo particolarmente evidente sono problematiche emotive quali la paura e la preoccupazione di poter contrarre la patologia o di poterla trasmettere ad altri, ma anche l’ansia di non riuscire a svolgere attività importanti come acquistare cibo e generi di prima necessità. Gli studi hanno messo in evidenza che l’agitazione può anche essere legata a problematiche di natura lavorativa, economica o familiare dovute all’incertezza della situazione in cui si sta vivendo. La noia e la solitudine legate al cambio di stile di vita ed ai lunghi periodi passati a casa, insieme all’interruzione così repentina della quotidianità, potrebbe anche portare a maggiore tristezza ed umore depresso, ma anche frustrazione ed irritabilità legate all’assenza di libertà di movimento e l’impossibilità di poter svolgere delle attività a cui si tiene. A tutte queste problematiche possono anche aggiungersi difficoltà del sonno e a svolgere le attività quotidiane, ma anche il rischio di stigma ed emarginazione sociale.

Come detto in precedenza, le problematiche descritte in questo studio fanno riferimento alle conseguenze di condizioni di vero e proprio isolamento o quarantena. Tuttavia c’è una crescente attenzione da parte delle istituzioni per gli effetti sulla popolazione dello stress generato da questo stato di crisi (World Health Organization, 2020a). Come sottolineato dall’American Psychological Association (APA, 2020), il passare molto tempo a casa con stimoli e contatti sociali limitati potrebbe comunque essere considerato rischioso per il benessere psicologico degli individui. Infatti nonostante le problematiche psicologiche legate alla “limitazione degli spostamenti” (raccomandazione di restare a casa) non siano equiparabili a quelle vissute in quarantena o in isolamento, e nonostante a livello globale le influenze negative per la salute mentale degli individui sembrino essere ancora sotto controllo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization, 2020a) ha comunque espresso preoccupazione i livelli di stress che sta generando questa crisi globale. Per questo motivo, sebbene, non ci siano ancora ricerche che possano dimostrare le conseguenze psicologiche delle restrizioni di mobilità causate dal COVID-19, precedenti studi condotti su esperienze stressanti e condizioni ambientali limitanti ed ostili hanno permesso a numerosi enti, organizzazioni, ordini ed associazioni scientifiche nazionali ed internazionali (Australian Psychological Society, 2020; Berufsverband Österreichischer PsychologInnen, 2020; Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, 2020a; 2020b; Centers for Disease Control and Prevention, 2020; European Federation of Psychologists Associations, 2020; Ordem dos Psicólogos Portugueses, 2020), di sintetizzare, in ottica di prevenzione, alcuni consigli da applicare per supportare il benessere psicologico e la salute mentale durante l’epidemia di COVID-19. In linea con l’infografica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization, 2020b) le principali indicazioni alla popolazione sono:
Evita la visione eccessiva e la ricerca compulsiva di notizie sul coronavirus che potrebbero causare ansia e stress. Quando siamo preoccupati tendiamo a valutare le cose in modo peggiore di quello che sono. Avere informazioni accurate su tematiche di salute pubblica è importante, ma fai riferimento e condividi solo fonti ufficiali ed affidabili.
Mantieni uno stile vita salutare, mangia sano ed in modo equilibrato, e cerca di dormire bene e con regolarità. Se sei in grado di svolgere attività fisica in casa, non perdere l’occasione di restare in forma. Evita il consumo di alcool, tabacco o di altre sostanze quando sei stressato e che potrebbero limitare la tua lucidità. Trova dei momenti per te e presta attenzione ad i tuoi bisogni, alle tue emozioni ed ai tuoi sentimenti.
Conserva buone relazioni sociali e continua a comunicare con i tuoi amici ed i tuoi familiari. Nonostante non sia possibile incontrare fisicamente le persone, prova a mantenere i contatti attraverso le telefonate, i messaggi e le chat. Le nuove tecnologie permettono di mantenere una rete sociale attraverso il mondo virtuale, usa anche video-chiamate ed i social network per restare in contatto con le persone intorno a te in questo momento di limitazione della mobilità.
Imposta le tue giornate creando e seguendo routine quotidiane. Svolgere attività regolari e organizzare il tempo della tua giornata può facilitare l’adattamento in una situazione nuova come questa. Togli il pigiama quando inizi la giornata e cerca di strutturare momenti specifici per il lavoro, per lo studio, per rilassarti e per divertirti. Definisci degli orari per i pasti e se è possibile prova a creare una distinzione fisica degli spazi per attività diverse.
Utilizza le strategie che hai già applicato in passato per superare situazioni difficili. Prova a ricordare come hai gestito in precedenza le tue emozioni durante delle avversità. Focalizzati sul positivo, prova a pensare al “distanziamento sociale” come un atto altruistico che stai mettendo in atto per proteggere le persone che sono più vulnerabili riducendo la possibilità di diffusione del virus.
Cerca ulteriore supporto se lo ritieni necessario. Se credi che lo stress, la paura o l’agitazione stiano influenzando negativamente la tua quotidianità creandoti una situazione di malessere, il supporto di uno psicologo può aiutarti. Gli psicologi sono professionisti altamente qualificati ed esperti che possono aiutarti ad affrontare le difficoltà. Vai sul sito del Ministero della Salute per trovate l’elenco delle iniziative di supporto psicologico in tutte le regioni.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization, 2020a) ha chiaramente espresso la necessità di affiancare alle misure di contenimento del COVID-19 azioni di supporto del benessere psicologico per aiutare la popolazione ad affrontare lo stress generato da questa crisi. Per riuscire a prevenire e fronteggiare adeguatamente le difficoltà che potrebbero insorgere risulta quindi indispensabile seguire le linee guida internazionali e del Ministero della Salute affidandosi al supporto degli psicologi.

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