Maddox, ex direttore della prestigiosa rivista scientifica Nature, collaborò con il noto illusionista e scettico James Randi per investigare su alcuni casi di scienza sospetta. Uno degli episodi più famosi è legato alle affermazioni di Jacques Benveniste, un immunologo francese, che pubblicò un controverso studio su Nature nel 1988 riguardante la cosiddetta “memoria dell’acqua”. Questo studio sosteneva che l’acqua poteva conservare una “memoria” delle sostanze con cui era venuta a contatto, anche quando queste erano state diluite a livelli estremamente bassi, come nei rimedi omeopatici.
Poiché i risultati sfidavano i principi fondamentali della chimica e della fisica, Maddox decise di sottoporre l’esperimento a un esame rigoroso. Insieme a un team che includeva James Randi e Walter Stewart (un esperto di frodi scientifiche), visitarono il laboratorio di Benveniste per replicare gli esperimenti sotto condizioni controllate. Durante l’ispezione, emersero problemi con il metodo sperimentale e si concluse che i risultati non erano riproducibili in modo affidabile. L’episodio è diventato un caso celebre nella storia della scienza e un esempio di come la comunità scientifica gestisce affermazioni straordinarie.
Randi fu coinvolto perché la sua esperienza come illusionista e smascheratore di frodi era utile per identificare eventuali bias, errori o manipolazioni, volontarie o involontarie, nei protocolli sperimentali. Questo caso evidenzia l’importanza della replicabilità e del rigore nella scienza.
Maddox pubblicò successivamente un rapporto dettagliato su Nature, spiegando gli esiti dell’indagine e sottolineando come la scienza richieda prove straordinarie per sostenere affermazioni straordinarie. Questo episodio divenne un caso emblematico nella storia della scienza, evidenziando l’importanza della riproducibilità, della trasparenza e dell’eliminazione dei bias nella ricerca scientifica.