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Intelligenza Emotiva per ottenere successo nel lavoro e nella vita

 

 

 
La concezione di Intelligenza basata su test psicometrici del tipo QI è oggi superata dal concetto di Intelligenza Emotiva, che si esprime come meta-abilità, ossia come abilità nel servirsi di capacità superiori attraverso la gestione dell’esperienza emotiva. Queste abilità sono cruciali per il nostro benessere, ci facilitano: nel processo di adattamento, nelle relazioni con gli altri, ad ottenere successo nel lavoro e a mantenere una stabilità psichica.
 
In parole povere: ciò che determina il successo nella vita e nel lavoro non è il QI (quoziente intellettivo) come pensavamo, ma il grado di Intelligenza Emotiva (IE).
 
INTELLIGENZA, ADATTAMENTO E SALUTE MENTALE
Negli anni sono stati elaborati diversi test, definiti psicometrici, per valutare l’intelligenza umana. Molti di noi hanno svolto dei test in cui veniva calcolato il nostro QI, ottenuto dal rapporto tra l’età mentale EM (sulla base del numero di prove superate, in base all’età dei soggetti di cui la persona ha eguagliato il rendimento) e l’età cronologica EC (cioè l’età effettiva).
 
IQ=EM/EC
 
Un Test QI, esso indica il grado di intelligenza rispetto a quelli che sono i valori normativi/medi degli altri individui con la stessa età. Per ogni età è previsto un risultato diverso, quantificato in base ai risultati medi di campioni statistici. Esistono diversi tipi di test: le scale di Wechsler, le matrici progressive di Raven, i labirinti di Porteus, le scale di Stanford-Binet originali o quelle riviste da Terman e Merrill.
 
Ma i Test QI, in effetti hanno mostrato grandi limiti, già messi in evidenza a fine degli anni ’40 da Jean Piaget, proprio perché:
Il comportamento intelligente non viene misurato dal grado di intelligenza ma dalla capacità di adattamento.
Aveva proprio ragione Darwin affermando che la specie più forte è quella che riesce ad adattarsi al cambiamento. L’adattamento è utilizzato, infatti anche nella Psichiatria, come criterio base quando è necessario valutare lo stato di salute mentale di una persona, perché quest’ultima non può essere scissa dalla salute fisica e dal benessere sociale.
 Corpo, mente e relazione sono i tre ingredienti del benessere.
 
Ne consegue che la salute mentale è il prodotto dell’interazione tra almeno 3 ordini di fattori: psichici, fisici e sociali.
 
Le EMOZIONI coinvolgono tutti e tre i fattori, quindi svolgono un ruolo importantissimo nella salute mentale, come confermato anche dagli studi di Cardaci e Lombardo.
INTELLIGENZA EMOTIVA E ADATTAMENTO
Il concetto di Intelligenza Emotiva è stato elaborato nel 1990 grazie al contributo di P. Salovey e J. Mayer, ed è stato poi diffuso da D. Goleman approfondendo il rapporto tra mente razionale e mente emozionale, studiando il contributo apportato dall’Intelligenza Emotiva al benessere psicologico.
LE ABILITA’ EMOTIVEIl benessere psicologico è collegato direttamente ai circuiti neuronali emozionali, che comportano un continuo coinvolgimento delle strutture affettive, per questo, l’Intelligenza Emotiva viene considerata come una meta-abilità, ossia l’abilità di utilizzare altre capacità umane attraverso la gestione dell’esperienza emotiva. Queste abilità sono cruciali nella vita, aiutano a sviluppare il processo di adattamento, rendono un individuo più forte e sicuro di sé, facilitandolo ad ottenere successo nel lavoro e nelle sfere affettive e sociali.

Questa metà-abilità condiziona il nostro operato perché il nostro cervello essendo un organo che si adatta a stimoli esterni e interni, varia in base ai nostri stati d’animo che generano a sua volta cambiamenti fisiologici che possono influenzare la durata e l’intensità dell’attivazione delle nostre aree cerebrali relative ai vissuti emotivi. Tutto cambia, evolve/involve in base alle nostre esperienze.
 

Le abilità che compongono l’Intelligenza Emotiva si raggruppano in 4 grandi insiemi: queste abilità rappresentano dei veri e propri indicatori di quanto una persona abbia un’Intelligenza Emotiva spiccata e di alto grado (vedi mappa mentale sotto).

1) SOCIAL SKILLS, ottime relazioni interpersonali che determinano:
  • capacità di influenzare
  • leadership
  • capacità di sviluppare/migliorare gli altri
  • capacità comunicativa
  • punto nodale del cambiamento
  • gestione dei conflitti e negoziazione, risoluzione dei problemi
  • creare unione con/tra gli altri (fare gruppo)
  • capacità collaborativa
2) CONSAPEVOLEZZA EMOTIVA che genera:
  • Capacità di distinguere le proprie emozioni in determinate situazioni
  • Riconoscimento dei segnali fisiologici che indicano il sopraggiungere di un’emozione
  • Confidenza con le proprie emozioni, capacità di comprendere le cause scatenanti
3) AUTO-CONTROLLO EMOTIVO ottenuto grazie a:
  • Auto-controllo di impulsi ed emozioni
  • Orientamento alla verità
  • Essere una persona coscienziosa
  • Capacità di adattabilità 
  • Capacità di iniziativa
4)  CONSAPEVOLEZZA SOCIALE:
  • Empatia (capacità di comprendere gli altri, sensibilità)
  • Capacità e consapevolezza organica/facciamo-parte-di-un-unico-sistema
  • Capacità di armonizzare le emozioni dirigendole verso il raggiungimento di un obiettivo
  • Orientamento al servizio (cortesia, umiltà)
  • Orientamento all’ottimismo, proattività
 
 
INTELLIGENZA EMOTIVA, BENESSERE E SALUTE
L’insieme delle capacità elencate nelle 4 macro-aree che compongono l’Intelligenza Emotiva rappresentano chi siamo ed implicano il nostro benessere con noi stessi e con gli altri, guidando di pari passo anche la nostra salute psichica (si traduce tutto in vantaggi psicologici). Dei buoni livelli globali di Intelligenza Emotiva danno luogo a condizioni generali di benessere e di successo.

Chi invece possiede indicatori di Intelligenza Emotiva bassi o inesistenti, è soggetto ad imbattersi in situazioni durevoli di malessere emozionale che possono caratterizzare difficoltà transitorie o portare a disagi sociali permanenti. 

Conoscere le proprie emozioni, conoscere noi stessi, saper dialogare e vivere in armonia con gli altri porta ad un benessere non solo sociale ma anche psicologico. L’antico detto: ridi che il ciel t’aiuta riassume bene ciò di cui stiamo parlando.
Ci sono alcuni professionisti, quali ad esempio sportivi, chirurgi, avvocati, psicologi, manager, dirigenti, ecc. nei quali la capacità di gestione del vissuto emotivo risulta cruciale, perché risulta fondamentale per affrontare al meglio le sfide, lo stress, gli scontri emotivi, i grandi successi/insuccessi, il cambiamento.
 
Maggiore è il grado di Intelligenza Emotiva posseduta e maggiori sono le capacità gestionali, organizzative, di leadership, collaborazione, ecc. e questo porta indubbiamente ad ottenere maggiori probabilità di essere scelto per un posto di prestigio e responsabilità.

L’intelligenza da sola non è sufficiente, servono capacità emozionali, gestionali, collaborative e forte propensione al cambiamento. Solo così potrai diventare un vero leader. 
Nello schema qui sotto, vengono messe in luce le differenze tra capacità relative a bassa ed alta Intelligenza Emotiva. Alcuni esempi per tutti: aggressività vs. assertività, egoismo vs. socialità, impulsivo vs. persuasivo, caparbio vs. buon ascoltatore, critico vs. dettagliato.
 
Buone capacità di controllo delle manifestazioni emotive rappresentano il fulcro dell’adattamento sociale, sono quindi fondamentali per il successo in tutte le attività in cui esistono relazioni interpersonali. 
 
Una buona capacità di automotivarsi alimenta la tendenza a reagire attivamente agli insuccessi, stimolando un atteggiamento ottimistico, uno spirito di collaborazione e spinta all’iniziativa. Queste azioni si traducono poi in capacità di perseverare negli sforzi e capacità di modificare i propri piani nel caso in cui i risultati tardassero ad arrivare (spirito adattivo).
tratto da S.S.

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